CARLO MONTARSOLO – Aria, acqua, terra, fuoco

Carlo Montarsolo. Aria, acqua, terra e fuoco.

Opere dal 1940 al 2005

 

La Spezia, Sistema Musei – Palazzina delle Arti “Lucio R. Rosaia”

12 febbraio – 1° maggio 2016

 

Circolo Ufficiali di Marina

1° aprile – 1° maggio 2016

 

Inaugurazione venerdì 12 febbraio ore 17.30

 

La Spezia – Venerdì 12 febbraio, alle 17.30, apre nelle sale della Palazzina delle Arti “Lucio R. Rosaia” la mostra Aria, acqua, terra e fuoco di Carlo Montarsolo, uno degli autori meritoriamente insigniti del Premio del Golfo della Spezia con l’opera Case di Portovenere  (1955) che oggi figura nella collezione del CAMeC, accanto ad un secondo dipinto di due anni posteriore – collezione Cozzani – Paesaggio olandese/Paesaggio con tulipani (1957) e ad un terzo, Natura morta con oggetti antichi (1961), pervenuto alla collezione del Comune della Spezia tramite la donazione del critico d’arte Ferruccio Battolini, che dell’artista partenopeo fu buon amico e conoscitore.

L’esposizione, a poco più di dieci anni dalla scomparsa dell’autore, è resa possibile grazie alla disponibilità di una buona selezione retrospettiva di più di sessanta opere – rappresentative del lungo percorso dell’artista dagli anni ’40 al 2005 – risultato del prezioso e paziente lavoro d’archivio e di studio che sta conducendo Federico Romanelli Montarsolo, figlio dell’artista.

Questa mostra antologica si svolge, quasi in sincronia, alla Palazzina delle Arti e presso il Circolo Ufficiali di Marina della Spezia, città che – insieme alle Cinque terre – è stata vitale fonte di produzione e di felici intuizioni artistiche per Carlo Montarsolo. Tre sono le principali occasioni d’incontro che si ripetono, con una cadenza trentennale quasi sorprendente, in un crescendo di significati: dalle prime Case di Portovenere (1955) al ciclo Il delirio del mare (1985) ispirato ad Eugenio Montale, fino alle due opere conclusive dedicate all’Amerigo Vespucci (2005),

Proprio l’Amerigo Vespucci è stata scelta come “scettro” per continuare a testimoniare la memoria dell’artista attraverso l’Associazione Montarsolo: veliero che sembra guidato da una stella – simbolicamente rappresentata dalla bandiera italiana – e, insieme, proiezione nel futuro, per solcare nuove rotte che nascono dalla Spezia per dipanarsi nel Mediterraneo.

Il Mediterraneo è filo conduttore che si sprigiona lungo il percorso artistico della mostra rilevando ancora una volta l’unicità di Montarsolo, con le suggestioni delle riviere e degli ulivi insieme al rigore più razionalista impregnato di geometrie e di ricerca continua.

Una mostra quindi di alto respiro, realizzata con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed inserita tra le iniziative culturali che rendono onore ad un grande artista nel decennale della scomparsa; è corredata inoltre da un catalogo scientifico, curato da Federico Romanelli Montarsolo e Giorgio Agnisola, che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione.

 

Carlo Montarsolo. Cenni biografici

Carlo Montarsolo nasce il 29 maggio 1922. Il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica che esalta il dato cromatico come fattore luministico, ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra, su cui hanno scritto importanti critici e studiosi d’arte, da Argan a Valsecchi, da Trimarchi alla Bucarelli. Sue opere figurano alla Permanente di Milano, nei musei d’arte moderna di Roma, Parigi, Monaco di Baviera, nel museo nazionale d’arte moderna di Santo Domingo. Ha partecipato a collettive a Londra, Parigi, Monaco, Buenos Aires, Montevideo, New York e Washington.

È autore di opere come l’Operaio ferito (1961), Einstein (1970), esposta presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, il Tempio sommerso (1967), di proprietà Banca Intesa Sanpaolo,  Amerigo Vespucci (2005, collezione Carlo Montarsolo).

Autoditatta, comincia a dipingere a sedici anni riproducendo paesaggi della zona vesuviana, in cui evidenti sono i rimandi a Turner e Constable, agli impressionisti e ai divisionisti fino ai Fauves. A Parigi, scopre l’arte di Braque e Picasso e il cubismo analitico di Cézanne che sarà la peculiarità delle opere mature di Montarsolo, insieme alla tavolozza accesa desunta dalla pittura fauves.

Risale al 1948 la sua prima importante personale alla Galleria Forti di Verona. Nel 1950 a Milano partecipa ad una mostra patrocinata da “Il Giorno” e organizzata da Marco Valsecchi. Nel ’57 vince il Premio Mancini, massimo riconoscimento per giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel ’59 è medaglia d’oro al Gran Premio Venezia, Esposizione biennale nazionale d’arte contemporanea.

Sarà presente a tutte le Quadriennali d’Arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, alla Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo, dove rappresenta l’Italia su designazione della Biennale di Venezia, e successivamente a Melbourne, Sidney, New York, quale rappresentante della pittura italiana su invito della Quadriennale di Roma.

A cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, nel 1987 viene organizzata una sua mostra antologica nel Museo Diego Argona Pignatelli Cortes. Invitato più volte dagli Istituti Italiani di Cultura all’estero per mostre personali, seminari e conferenze sull’arte moderna.

Nel 1996 gli viene conferito a Gela (Sicilia) il prestigioso premio “Sileno d’Oro” alla carriera, già assegnato in precedenza a Renato Guttuso.

Didatta appassionato (Un artista racconta l’arte, Guida Editore, 2003), è autore di conferenze e articoli sulle problematiche dell’arte moderna fino a pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 23 luglio 2005.

Nel 2007 il Ministero degli Affari Esteri ha acquisito la tela l’Operaio ferito (1961) per la Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina. Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2014, promossa dall’Ambasciata d’Italia e con l’adesione del Presidente della Repubblica, viene realizzata la mostra antologica Visioni mediterranee presso il Museo nazionale del Montenegro dell’antica capitale Cettigne. Nel 2015, su invito dalla Fondation Pierre Arnaud di Lens, Svizzera, rappresenta l’Italia con l’Operario ferito per l’esposizione internazionale Realisme, la symphonie de contraires.

 

 

CREDITS


Mostra promossa da

 

 

Massimo Federici, Sindaco
Luca Basile, Assessore alla cultura

 

e prodotta dall’Area II Musei e Servizi Culturali

Marzia Ratti, Direttore

 

a cura di

Marzia Ratti

Barbara Viale

con il prezioso contributo di     

 

comunicazione

Cinzia Compalati comunicazione@laspeziacultura.it

 

 

INFO

 

Dove:                            Palazzina delle Arti – Via del Prione, 234 – La Spezia

Quando:                       dal 12 febbraio al 1° maggio 2016
Orari di apertura:        mercoledì e giovedì 15.00 – 18.00

venerdì, sabato e domenica 10.00 – 18.00

 

 

Contatti per la stampa

Luca Della Torre   tel. 0187 727324 – ufficiostampa@comune.sp.it